La fattoria degli animali è un racconto allegorico che satireggia la Rivoluzione russa e l’ascesa del totalitarismo. La storia è ambientata in una fattoria dove gli animali, guidati dai maiali, rovesciano il loro padrone umano, il signor Jones, per creare una società egualitaria in cui tutti gli animali sono uguali. La ribellione è ispirata dal Vecchio Maggiore, un vecchio e saggio cinghiale che incita gli animali a ribellarsi ai loro oppressori umani e a vivere liberi dallo sfruttamento.
Dopo che il signor Jones viene cacciato via, gli animali, guidati dai maiali Napoleone e Palla di Neve, prendono il controllo della fattoria e la ribattezzano “Fattoria degli Animali”. Stabiliscono una serie di regole basate sul concetto che “tutti gli animali sono uguali”, ma ben presto i maiali cominciano ad assumere un potere sempre maggiore. Alla fine Palla di Neve viene scacciato da Napoleone, che usa cani da attacco per intimidire ed eliminare i suoi rivali.
Napoleone consolida il suo controllo sulla fattoria e, mentre gli animali continuano a lavorare duramente, le loro condizioni di vita peggiorano. I maiali manipolano il linguaggio, modificando i comandamenti inizialmente stabiliti per adattarli alle proprie esigenze, come ad esempio: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Quando i maiali adottano comportamenti umani (camminare su due zampe, bere alcolici e vivere nella fattoria), tradiscono gli ideali originali della ribellione.
Alla fine della storia, gli animali si rendono conto che la loro situazione non è migliore di quella in cui si trovavano sotto il signor Jones, e che la fattoria è diventata una dittatura sotto il controllo dei maiali, che hanno adottato pienamente i comportamenti tirannici dei loro ex padroni umani.